sabato 25 luglio 2009

dentro lo stomaco la libertà



I rapporti di Freedom House sulla libertà di stampa in Italia

Dati di sintesi relativi all'Italia dei rapporti annuali di Freedom House sulla libertà di stampa dal 1980 al 2008.L'Italia, dopo essere stata sempre indicata nell'annuale rapporto "Freedom of the Press", dell'organizzazione americana Freedom House, come "Free" (ovvero libera per quanto riguarda la libertà di stampa), nel 2004 è stata invece considerata come un paese "Partly Free" (parzialmente libero) a causa di 20 anni di amministrazione politica fallimentare, della controversa legge Gasparri del 2003 e della capacità del primo ministro di influenzare il servizio di trasmissione pubblica RAI, un conflitto di interessi tra i più flagranti del mondo. La valutazione è la risultante numerica di vari aspetti della libertà di stampa, tra cui :
Ambito legale: 11 punti;
Influenze politiche: 13 punti
Pressioni dagli ambienti economici: 9 punti
PUNTEGGIO TOTALE: 33 Punti -> Paese parzialmente libero sotto il punto di vista della L.d.S.[5]
Nel rapporto del 2005 e del 2006 la libertà di stampa subisce un'ulteriore riduzione, con l'aumento delle influenze politiche da 11 a 13 punti e il totale da 33 a 35 punti. Dal 2007 il valore di sintesi determinato dalla Freedom House è ritornato ad essere inferiore a 30.

La libertà di parola e di stampa è garantita dalla costituzione. Nel luglio 2005 le camere votarono per l'abolizione della condanna a pene detentive in seguito al reato di libello, ma gli emendamenti non sono stati tramutati in leggi dello stato.

La maggior parte delle agenzie di stampa, dei giornali e delle televisioni sono di proprietà privata, ma molto spesso questo proprietario è un partito politico oppure sono gestiti da grandi gruppi economici e finanziari che esercitano qualche tipo di influenza.
Nei rapporti del 2007 e del 2008 l'Italia è un paese "free".

Nel maggio del 2009 l'Italia è stata retrocessa a paese "semi-libero" (partly free). [fonte:Wikipedia]

L'accentramento dei media da parte di Silvio Berlusconi
Le preoccupazioni sulla concentrazione dei mezzi informativi in Italia sono state un problema sin dalla elezione nel 1994 di Silvio Berlusconi. Diventava Presidente del consiglio l'uomo più ricco d'Italia, nonché un magnate dei media, che possiede tre reti televisive nazionali che ricevono la maggiore fetta (più del 60%) della pubblicità televisiva nazionale, nonché proprietario di riviste e giornali. Dopo l'elezioni del 1994 (governa per un anno) del 2001 (governa per 5 anni) e dopo la caduta nel 2008 della maggioranza di centro-sinistra che sosteneva Romano Prodi e la schiacciante vittoria alle successive elezioni, la maggioranza da lui guidata si trova ripetutamente a controllare tramite spoils system la RAI.
L'Osservatorio di Pavia, un ente indipendente che analizza i media, calcolava che nel febbraio 2004, Berlusconi occupava il 42 % del tempo totale dedicato ai politici dalle varie televisioni. Nello stesso anno si dimise dalla RAI il direttore Lucia Annunziata dopo le nuove nomine che a suo dire mancavano di pluralismo.
Nel luglio 2004 venne approvata la legge sul conflitto di interessi, per risolvere le contraddizioni tra la posizione di Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio e quella di proprietario dei media. Anche se la legge in teoria limita il controllo dei politici sulle loro proprietà, non fa loro divieto di possedere compagnie mediatiche (A differenza degli USA, dove il controllo dei media è interdetto ai politici e dove al Presidente si applica il "blind trust"). [fonte:Wikipedia]

Legge Gasparri dell'aprile 2004
Nel aprile del 2004, il parlamento approvava una riforma delle leggi che regolamentano l'emittenza radiotelevisiva, nota come "legge Gasparri", che introduce alcuni cambiamenti come l'ingiunzione ad alcuni canali di passare alla diffusione per via digitale terrestre e la privatizzazione parziale della RAI. La legge venne rinviata alle Camera dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, nel dicembre 2003.
Anche se successivamente la legge venne rivista con l'aggiunta di una clausola che limita il massimo introito che un singolo conglomerato dei media può guadagnare, essa escludeva i guadagni derivati dal possedere agenzie di raccolta pubblicitaria, case di produzione e distribuzione cinematografica oppure discografiche.
Secondo alcuni politici, come Antonio di Pietro e comici come Beppe Grillo, la legge promossa da Maurizio Gasparri aumenta il controllo esercitato da Berlusconi sui mezzi informativi. La legge permette anche al canale Retequattro di continuare la diffusione per via analogica terrestre. Il decreto è in contrasto con una sentenza del 2002 della Corte costituzionale che imponeva a Retequattro di interrompere la diffusione soltanto analogica nel gennaio del 2004, in modo di liberare spazi alla concorrenza, sia sotto forma di frequenze terrestri che di quote di pubblicità.
L'Unione Europea, a luglio 2007, chiede all'Italia di modificare in molte parti la legge, pena una multa di 300-400 mila euro al giorno. Il 31 gennaio del 2008, la Corte Europea di Giustizia emana una sentenza definitiva, che dichiara che lo status di assegnazione delle frequenze per la trasmissione radiotelevisiva è contrario al diritto comunitario, non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.
Nel 2008 il parlamento appena insediato tenta di approvare, all'interno del provvedimento "milleproroghe", un emendamento alla Gasparri stabilendo che chi ha il diritto di trasmettere continui l'attività "fino all'attuazione del piano di assegnazione delle frequenze Tv in tecnica digitale". Secondo tutte le opposizioni si tratta di una ennesima norma "salva Rete 4". Dopo tali proteste norma verrà ritirata. [fonte:Wikipedia]

Oscuramento internet - E' passato l'emendamento D'Alia
Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo.
Nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l´obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D´Alia (UDC), è stato introdotto l`articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". E nel testo approdato alla Camera l´articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D´Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere. In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo.
Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all´estero. Il Ministro dell´interno, in seguito a comunicazione dell´autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l´interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L´attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l´istigazione a delinquere e per l´ apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l´istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all´odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l´informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l´unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l´unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto?
Quindi il Governo interviene per l´ennesima volta, in una materia che vede un´impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d´interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l´istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l´Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico.
Fate girare questa notizia il più possibile. E´ ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani [fonte: catena di mail]

venerdì 17 luglio 2009

Letture estive per grandi e piccini

Momo è un romanzo di genere fantastico di Michael Ende, pubblicato nel 1973.

Vicino ad una grande e brutta città, vi sono i resti di un piccolo ed antico anfiteatro, simbolo in passato di arte e divertimento. Lì alcuni cittadini trovano una strana bambina vestita con una giacca da uomo di un paio di taglie più grandi della sua misura, di nome Momo. La bambina si rivela ben presto dotata di alcuni doni fuori dal comune: fa sbocciare la fantasia dei suoi coetanei, è capace di rappacificare gli animi litigiosi e di far comprendere gli errori e le soluzioni dei problemi. Più che altro si limita ad ascoltare e prestare attenzione; un'attenzione tale che non vi si può rimanere indifferenti. La vita trascorre tranquilla per Momo insieme ai suoi amici (tra cui i suoi amici più cari: il giovane Gigi Cicerone ed il vecchio Beppo Spazzino) finché la città non viene invasa dai misteriosi "Signori grigi", vestiti di grigio e dal volto cinereo,i Signori Grigi mirano ad impadronirsi del tempo degli uomini. Per colpa loro la vita della gente diventa più frenetica e vuota. Momo è la principale nemica dei Signori grigi e questi ultimi cercano di sbarazzarsi di lei offrendole dei giocattoli. Momo non si fa ingannare e riesce persino a far parlare uno di questi antagonisti guardandolo negli occhi e proferendo una semplice frase: "Le bambole non hanno un cuore e perciò neanche dei sentimenti, mentre i miei amici sì." (fonte: wikipedia).



mercoledì 15 luglio 2009

Estate




Tempo d'estate, tempo, tempo
Bimbo, vivere é facile
i pesci stanno saltando fuori dall'acqua
e il cotone, Signore
il cotone é alto, Signore, cosi alto

Tuo padre é ricco
e tua madre é splendida, baby
lei é splendida ora
Stai calmo, baby, baby,..
No, no, non piangere
Non piangere

Una di queste mattine
tu ti alzerai, ti alzerai cantando
stenderai le tue ali
Bimbo, toccherai, toccherai il cielo
Signore, il cielo

Ma fino a quel mattino
Dolcezza, niente ti farà del male,
no, no, no, no, no, no, no, no, no
no, no, no, no, no, no, no, no
no, no, no, no,
Non piangere
Piangere

"Lo stile emancipato della Joplin era ispirato anche alla difesa dell'uguaglianza fra bianchi e neri e sostenuto da una particolare ammirazione per la musica delle sue cantanti blues preferite, non a caso provvederà prima della sua morte ad acquistare una più dignitosa lapide per Bessie Smith, morta perchè, dopo un incidente stradale, non venne soccorsa subito in quanto nera. Questo ideale di uguaglianza fra persone Janis Joplin lo afferma anche durante i suoi concerti, durante il concerto tenuto a Francoforte, dopo essere stata, al suo arrivo nella città, "assalita" da una sua fan, la invita a salire sul palco, poi insiste perchè salgano sul palco anche altri spettatori per poi farli ballare e cantare assieme a lei". [fonte: Wikipedia]

domenica 5 luglio 2009

SUPERGOSSIP! LA CACCIA E' APERTA!

Stamattina "sfogliando" le notizie su internet ho appreso che il test del Dna stia lì lì per incastrare il serial maniaco Continua la caccia
Ho naturalmente pensato di poter leggere un articolo sullo stupratore DALL'ACCENTO ROMANO (così riportavano alcuni articoli dei giorni scorsi) e invece..il titolo era correlato con Dovete tornare a casa vostra e si riferiva all'aggressione ai danni di un congolese Sporco negro ferito a Roma.
Più tardi altre notizie riferiscono dello stupratore che..sembrerebbe italiano ..condizionale d'obbligo(?)
Non discuto l'eventualità dell'uno o dell'altro..generalmente i maschi del mondo sono di colore diversi..Rispetto allo stupro è solo la violenza ad essere sempre la stessa.
Così abbandono l'idea di usufruire di tale informazione; meglio tornare alla lettura di don Milani: Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia patria, gli altri i miei stranieri.



Gli stranieri come le donne..tanto si prestano..i primi sono fondamentalmente lo scarto dei loro luoghi di origine e quindi tutti delinquenti, le seconde sono fondamentalmente soggette all'istinto del maschio (Soggette dunque consenzienti) e dunque tutte facili (vedi alla voce successo)..approfittiamone! Via alla caccia! Potenziamo le ronde (o il branco magari)!


Made by Lena