venerdì 10 ottobre 2008

quale bellezza...



IL FENOMENO PRO ANA

I disturbi del comportamento alimentare sono in crescita, lo dimostrano i dati statistici e lo dimostra l'attenzione crescente che è posta sul problema sia da parte dei singoli cittadini che delle istituzioni.
I siti internet, i blog e i forum che si occupano della questione per voce di specialisti o di chi ne soffre e ne ha sofferto sono in costante ascesa, anche il Ministero della Salute ha promosso degli interveti in favore della lotta a questi disturbi far i quali, per esempio, l'appello al mondo della moda relativo al modello di femminilità proposto durante le sfilate.
A fronte di tutto questo è in crescita, in totale controtendenza, il fenomeno dei siti PRO ANA: blog e forum in cui soprattutto le ragazze parlano del loro rapporto con il cibo e con il corpo, descrivendolo non come un problema ma come una scelta di vita.

L'obiettivo del dimagrimento assoluto e del distacco dal cibo è esaltato. Qualsiasi cedimento è condannato come sintomo di debolezza e come tradimento verso la causa anoressica.

I forum, cioè gruppi di discussione on-line, favoriscono la creazione di comunità virtuali esclusive, nelle quali sono invitate ad entrare solo le persone che condividono i principi della Filosofia Pro ANA.

Il carattere privato dei forum e l'utilizzo del WEB, rendono difficile l'individuazione e il monitoraggio della loro diffusione e, inoltre, la velocità con la quale sono chiusi e ricreati rende inefficace ogni eventuale azione repressiva da parte degli organi preposti al controllo.

Il movimento Pro Ana nasce negli Stati Uniti fra il 1998 e il 1999 e approda in Europa negli anni immediatamente successivi, toccando prima l'Inghilterra, la Francia e la Spagna per poi giungere, nel 2003, anche in Italia.
Si calcola che oggi siano 11 milioni le donne, far i 12 e i 40, influenzate da questa filosofia.
Il pensiero Pro Ana è rinforzato dalla diffusione di materiale come i 10 comandamenti dell'Ana, i motivi per non mangiare, la teoria sul controllo e foto di modelle scheletriche contrapposte a quelle di persone in sovrappeso.

I blog e i forum dedicati all'argomento sembrano differenziarsi per le finalità alle quali aspirano. I blog privati sembrano essere espressione dell'onnipotenza del pensiero caratteristico delle patologie DCA; i forum presentano una maggiore componente di richiesta d'aiuto ed esprimono, seppur in modo distorto, un bisogno di relazione.

Uno dei rischi, seppure non ancora verificato né quantificato, è che tali siti Web possano concorrere ad incentivare le patologie bulimico/anoressiche già preesistenti e che possano contribuire a rendere abituale l'espressione del disagio attraverso il sintomo alimentare (che in altre circostanze potrebbe anche essere solo transitorio).

L'auspicabile maggiore attenzione da parte delle autorità verso questo fenomeno potrebbe condurre a due risvolti: da un lato si potrebbe correre il rischio di offrire una cassa di risonanza a forum e blog Pro Ana, con il rischio di accentuarne la diffusione; dall'altro, l'intervento potrebbe invece contribuire a spegnere la loro ascesa, in quanto si è osservato che, nel momento in cui le adepte dell'anoressia sono scoperte, le loro posizioni sulla questione anoressica iniziano a cambiare. Alcuni siti tentano di scrollarsi di dosso l'etichetta "Pro Ana" affermando di volere, al contrario, contribuire alla lotta al fenomeno; altre utenti protestano per l'etichetta di "malata" a loro attribuita e rivendicano il loro diritto a proclamare la propria filosofia di vita, inconsapevoli dei gravi rischi ai quali questa espone; altre ancora affermano di essersi iscritte per portare soccorso alle altre persone in difficoltà.

Il controllo del fenomeno si rende auspicabile per l'età delle fruitici dei blog e dei siti internet e per i motivi psicologici che le inducono alla ricerca di questi contatti.
Sembrerebbe plausibile ipotizzare, infatti, che il passa-parola che conduce all'iscrizione a questi gruppi di discussione sia alla base della ricerca di soddisfazione dei bisogni di accettazione e di socializzazione. L'affiliazione a questo tipo di blog da un lato, sarebbe un tentativo di risposta a bisogni relazionali non appagati e, dall'altro, potrebbe essere letto come un evitamento delle relazioni, in quanto la persona "anoressica", classicamente, cerca sempre di controllare il contatto vero e proprio con l'altro, che invece è per definizione spontaneo (se sincero). Siamo di fronte, quindi, alla ricerca di un contatto relazionale ad intensità ridotta.

In base alla letteratura sappiamo che è proprio la fascia adolescenziale di popolazione quella più a rischio sia per l'esordio di un DCA che per la ricerca di riconoscimenti e rapporti sociali ( e per l' adesione a filosofie devianti). In questo senso, il fenomeno Pro Anoressia appare operare anche come un paradossale sistema di self-help: "Nel gruppo (..) con il supporto di altri si può toccare più facilmente un pensiero doloroso: il gruppo, come un contenitore, accoglie e lavora offrendo con passione il suo contributo (..)" (De Clercq, 1995); da qui la necessità di ampliare gli spazi "sani" di discussione e confronto così che la richiesta di aiuto cessi di essere incanalata verso forme di contatto disfunzionali e dannose.

In Italia, l'unica ricerca approfondita su fenomeno Pro Ana è stata effettuata nel 2004 dal dott. Agostino Giovannini, in collaborazione con il Prof. Umberto Nizzoli dell' Az. Usl di Reggio Emilia.

Cooperativa Anthropos - Il Volo del Colibrì (www.anthroposdca.it)

Durante un incendio nella foresta, mentre tutti fuggivano, un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco.

"Cosa credi di fare!" Gli chiese il giaguaro.

"Vado a spengere l'incendio!" Rispose il piccolo volatile.

"Con una goccia d'acqua?" Disse il giaguaro con un sogghigno di irrisione.

Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose: "Io faccio la mia parte"…

(dal blog - Il Volo del Colibrì)

2 commenti:

Veggie ha detto...

Penso che il fenomeno "pro-ana" abbia in realtà ben poco a che fare con l'anoressia vera e propria... che è una malattia che ha cause molto profonde e molteplici... mentre pro-ana è più che altro un modo di mettersi in mostra e di cercare di richiamare l'attenzione, ma che interessa persone che psicologicamente parlando hanno un profilo che non ha niente a che vedere con quello della persona anoressica... Lo dice una che c'è passata...

Niagara ha detto...

Lo credo anch'io. Si tratta di appunto di un "fenomeno" frutto di un certo linguaggio e di un certo modus vivendi mediatico, che in ogni caso risulta preoccupante di per sé e perchè depersonalizza il problema anoressia. Cercavo notizie rispetto alla campagna shock di Oliverio Toscani (che non condivido) e mi sono imbattuta in un segno affine. Pensavo di definire la ricerca col successivo post. Gestire tutta questa paradossalità cercando di non restarne paralizzati non è un lavoro semplice. Bisogna dare ad ogni cosa il proprio nome perchè le risposte ad ogni problema siano serie. Grazie per il tuo contributo.


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